A tu per tu con GIORGIA SPINELLI
Scritto da Rudy    Domenica 11 Maggio 2014 19:45    Stampa

spinelli-giorgiaSiamo in dirittura d’arrivo di questa stagione ricca di soddisfazioni per il Mozzanica. E per chiudere in bellezza con le nostre interviste alle protagoniste biancocelesti, oggi conosciamo più da vicino Giorgia Spinelli. Viso angelico, fisico da modella, ma in campo un invidiabile spirito da lottatrice che l’è valso il soprannome di “Burning Heart”, che è anche il titolo di uno dei capolavori dei Survivor, inserita all’interno della colonna sonora di Rocky IV. Elegante e bella da vedere in campo con il pallone tra i piedi, quanto fuori nel “mondano” , sarà sicura protagonista con altre sue compagne al prossimo Golden Girl, nel concorso dedicato alle calciatrici più belle del campionato italiano.

Raccontaci la tua carriera di calciatrice fino ad oggi.

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Ho iniziato nella scuola calcio dell’oratorio del mio paese, poi sono passata alla Voluntas Osio, con i maschietti, con i quali sono rimasta fino a 12 anni, l’età massima per giocare con i ragazzi.  Mia mamma inizialmente non prese benissimo la mia decisione di iniziare a giocare a calcio, lo considerava uno sport da maschi, ma poi col tempo si è dovuta arrendere. Mio padre invece mi ha sempre sostenuto, la passione l’ho presa sicuramente da lui, ex giocatore di serie C. La mia prima squadra di femminile è stata l’Atalanta, anche se il primo anno ho giocato solo nel girone di ritorno poiché ero ancora troppo giovane. Alla Dea ho fatto 3 anni nelle giovanissime e poi un anno nella primavera, prima di approdare in prima squadra, nella stagione 2010-’11. A quel tempo eravamo un gruppo di ragazze giovanissime tutte molto legate tra noi. La stagione seguente arrivai al Mozzanica insieme ad Andrea Scarpellini, mia compagna all’Atalanta, mentre in questa stagione ho riabbracciato un’altra ex atalantina, Valentina Giacinti. Sono molto contenta di essere qui, in una delle realtà più importanti del campionato.

Quale ruolo preferisci interpretare?

In gioventù ho giocato in tutti i ruoli, nelle giovanissime per esempio giocavo in attacco. Sono un difensore centrale che all’occorrenza può essere schierata terzino sinistro poiché sono mancina. Del terzino mi manca la capacità di spinta forse. Devo dire che per un difensore centrale, avere in squadra giocatrici come Viviana Schiavi o Angela Locatelli è uno stimolo in più per crescere e motivo di orgoglio. Mi danno sempre tanti consigli e mi hanno sempre spronata a far bene. Viviana, con la quale non avevo mai giocato prima,  ha esperienza da vendere ed è una persona umile e disponibile anche fuori dal campo.

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Segui il calcio maschile? Hai dei modelli a cui ti ispiri?

Si, sono tifosa dell’Atalanta, ma se devo dirti il nome del mio modello di sportivo dico Javier Zanetti. Un grande campione ed una grande persona. Le mie compagne però mi chiamano Peluso, perché dicono che gli assomiglio molto anche fisicamente. Tra le donne invece mi piace Raffaella Manieri, un grandissimo difensore.

Se dovessi scegliere i momenti più belli della tua vita da calciatrice, quali sarebbero?

Le esperienze in nazionale, i vari raduni con l’under 17 prima e la 19 poi.  La prima convocazione in under 17 rimarrà un ricordo fantastico, poiché è stata la mia prima maglia azzurra. Poi il torneo a La Manga con l’under 19, di cui ricordo l’emozione provata nel cantare l’Inno prima della gara.

E i momenti peggiori invece?

Direi gli infortuni. Quest anno venivo da un’operazione al ginocchio che mi ha obbligato a iniziare la preparazione con ritmi blandi. Dopodiché a metà stagione ho subito una lesione muscolare che ancora oggi non ho ben chiara come me la sono procurata. Avevo sentito dolore durante la gara persa col Como, ma non gli ho dato molta importanza e lavorandoci sopra probabilmente ho peggiorato le cose. L’ecografia che ho fatto successivamente ha evidenziato uno strappo muscolare. Ho iniziato il lavoro di recupero che speravo mi permettesse almeno di rientrare per la fine della stagione, ma nell’ultimo esame è uscito che vi era un ulteriore ematoma vicino al punto dove mi ero fatta male e pertanto ormai per me la stagione è finita. Insomma dal punto di vista infortuni è un’annata da dimenticare.

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Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?

Spero ovviamente di stare meglio fisicamente e di trovare più spazio. Nelle poche occasioni che ho avuto penso di aver fatto bene e stando in panchina non si impara molto. La squadra quest anno ha fatto bene, ma penso che dal prossimo campionato si può ambire a qualcosa di più che un quinto posto. Già in questa stagione abbiamo dimostrato che anche con tutte le grandi possiamo giocare alla pari. In special modo penso alla gara d’andata col Tavagnacco, decisa anche da una mia sfortunata autorete, che non meritavamo assolutamente di perdere. Abbiamo però ancora la Coppa Italia da giocare e proveremo ad arrivare il più lontano possibile.

GIORGIA SPINELLI çTolte le scarpine chi è Giorgia Spinelli?

Da pochissimi giorni ho iniziato a lavorare come impiegata amministrativa in una struttura ospedaliera. Fuori dal lavoro mi svago uscendo con gli amici. Non ho hobby particolari, mi piacciono un po’ tutti gli sport. Vorrei avere la possibilità di viaggiare, magari in posti come l’America o l’Australia, paesi che mi affascinano e che vorrei visitare prima o poi.

Chi ama viaggiare è qualcuno che ha nello spirito un’infinita sete di conoscenza come fu il prode Ulisse di Omero. Anche in questo la nostra Giorgia conferma la sua innata vocazione di ragazza volenterosa, decisa a non accontentarsi, ma sempre proiettata a raggiungere traguardi più grandi. Un autentico “Burning Heart”.

Ultimo aggiornamento ( Domenica 11 Maggio 2014 20:39 )